Con la sentenza n. 209/2022 la Corte Costituzionale ha rivoluzionato l’impianto normativo relativo all’esenzione IMU per l’abitazione principale, stabilito dal comma 741 dell’art. 1 Legge160/2019. La norma richiamata, prima dell’intervento della Corte, precisava che “Per abitazione principale si intende l’immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, nel quale il possessore e i componenti del suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente.”. La stessa norma disciplinava, poi, il caso dei componenti di un medesimo nucleo familiare aventi dimora abituale e residenza anagrafica in immobili diversi: “Nel caso in cui i componenti del nucleo familiare abbiano stabilito la dimora abituale e la residenza anagrafica in immobili diversi situati nel territorio comunale o in comuni diversi, le agevolazioni per l’abitazione principale e per le relative pertinenze in relazione al nucleo familiare si applicano per un solo immobile, scelto dai componenti del nucleo familiare”. Questo significava che i componenti del medesimo nucleo familiare (quindi anche due coniugi o due persone unite civilmente) con dimora e residenza in immobili diversi potevano fruire dell’esenzione IMU per una sola abitazione. La Corte di Cassazione ha considerato che nel nostro ordinamento non possono esistere norme, anche di carattere fiscale, che finiscano per penalizzare le persone che decidano di contrarre matrimonio o unirsi civilmente e ha, di conseguenza, censurato come incostituzionale la norma in questione. Secondo la Corte la norma sull’esenzione dall’IMU, nella sua formulazione originaria, comportava una disparità di trattamento fra persone unite di fatto in una relazione con un’altra persona (che se residenti e dimoranti in abitazione diverse avrebbero potuto godere di una doppia esenzione dall’IMU) e persone coniugate o unite civilmente (che se residenti e dimoranti in abitazione diverse non avrebbero potuto godere di una doppia esenzione dall’IMU). A seguito della censura di incostituzionalità rimane ferma l’individuazione dell’abitazione principale, che è quella nella quale il possessore dimora abitualmente o risiede anagraficamente, ma risulta eliminato ogni riferimento ai componenti del nucleo familiare. In questo modo viene, quindi, riconosciuto che anche due coniugi o due persone unite civilmente (ma anche genitori e figli appartenenti al medesimo nucleo familiare) possano godere ciascuno dell’esenzione IMU per la propria abitazione principale.
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